“Uniti per la Sanità”
di Lorenzo Cini
Mercoledì 10 Maggio si è tenuto a Pisa l’evento intersindacale “Uniti per la Sanità” in cui i rappresentanti delle varie sigle sindacali della dirigenza medica e veterinaria hanno incontrato lavoratori, cittadini e rappresentanti della politica e delle istituzioni per una discussione riguardante problematiche e prospettive della sanità pubblica.
L’incontro si inserisce in una cornice di eventi che si stanno svolgendo in ogni provincia toscana ed è stato molto partecipato e ricco di spunti di riflessione; per il SNR abbiamo presenziato io, Claudio Guerra Segretario Regionale e Claudia Giaconi delegato AOUP.
Forse sarebbe stata auspicabile una maggior partecipazione di cittadini e associazioni dei malati, specialmente se lo scopo (ambizioso!) di questi incontri è provare, almeno in parte, a gettare le basi di un rinnovato “patto di cura” tra medici e cittadini.
Nei vari interventi che si sono succeduti sono stati stigmatizzati e ricordati gli ostacoli e le avversità che ha vissuto la sanità pubblica negli ultimi decenni, definanziamento con tagli lineari e tetti alle assunzioni (e tutto questo mentre, in considerazione dell’inflazione e del costo di gas ed elettricità, aumentano sempre di più i costi energetici delle strutture sanitarie), condizioni di lavoro e stipendiali della dirigenza medica sempre più stanca e demotivata con scarsa attrattività nei confronti dei neo-specialisti, la medicina difensiva, la riduzione netta del numero degli ospedali e dei posti–letto con ritardo nell’attuazione delle così dette strutture di cure intermedie.
Non sono mancati interventi molto critici come quello di una infermiera che ci ha ricordato come siamo stati troppo arrendevoli al dilagare dell’ideologia aziendalista in sanità, e quelli per noi particolarmente interessanti perché lontani dalla nostra routine come quello di un collega dirigente veterinario che ci ha ricordato quanto fondamentale sia il loro ruolo nel controllo della filiera alimentare e nella prevenzione delle zoonosi.
Come radiologi abbiamo sottolineato la necessità dell’appropriatezza delle prestazioni effettuate; in un periodo di scarsità di risorse, a esempio, è davvero discutibile indirizzare una notevole quantità di spesa per coprire con turni in attività aggiuntiva le radiologie più periferiche quando, razionalizzando la rete, questi denari potrebbero essere impiegati nella valorizzazione delle carriere dei colleghi più giovani rendendo più appetibile l’ingresso e la permanenza nel SSN.
Quindi che fare? Intanto, consapevoli che gli ostacoli sono molti e che nessuno è esente da responsabilità, potremmo partire dal fare.. MENO MA MEGLIO!!