(Adnkronos) – L’approvazione da parte dell’Agenzia europea del farmaco (Ema) e quella italiana (Aifa) all’aggiornamento della scheda tecnica “consente de facto che agalsidase alfa, indicata come terapia enzimatica sostitutiva per pazienti con malattia di Fabry, possa essere autosomministrata da parte di un paziente formato o di un caregiver” a domicilio, afferma Barbara Capaccetti, Medical & Regulatory Director Takeda Italia. “Un vantaggio per il paziente in termine di qualità di vita, ma anche per il caregiver – sottolinea – Un risparmio di risorse in termini anche di tempo per accedere alle strutture e ricevere la somministrazione, ma anche per il paziente che può sentirsi un po’ meno malato”.