L’Assemblea Nazionale della Fondazione Enpam ha approvato, il 28 aprile, con 162 voti favorevoli, 3 contrari e 2 astenuti, il Bilancio consuntivo 2017.
La Fondazione ha chiuso l’esercizio 2017 con un utile superiore a 1,16 miliardi di euro.
Il patrimonio netto ha quindi raggiunto l’importante cifra di oltre 19,7 miliardi di euro con una crescita del 7,1 per cento rispetto all’anno precedente.
L’avanzo previdenziale si è attestato a 1,02 miliardi di euro, mentre gli investimenti hanno contribuito per 420 milioni di euro lordi. Da questa cifra vanno sottratti 16 milioni di euro di commissioni e soprattutto 110 milioni di euro in tasse.
Gli iscritti all’Enpam hanno raggiunto la cifra di 363.670, cifra che comprende anche i 2.004 studenti delle Facoltà di Medicina e Odontoiatria dal V° anno di corso ammessi all’iscrizione all’Ente previdenziale in anticipo al conseguimento del diploma di laurea.
Si rileva un aumento del numero dei pensionati, a conferma del movimento massiccio verso la pensione già previsto dai bilanci tecnici, che nel 2017 hanno raggiunto la cifra di 111.770 unità, con
un incremento del 5,72 per cento rispetto ai 105.721 del 2016.
Il bilancio nel suo complesso ha confermato la solidità dei conti della Fondazione che nel 2017 ha potuto incrementare ulteriormente la sua riserva legale, portando a 12,95 il rapporto tra patrimonio e prestazioni erogate. Il bilancio 2017 certifica, quindi, che l’Enpam è in vantaggio sulla tabella di marcia della sostenibilità a 50 anni fissata dal bilancio tecnico con una riserva pari a 13 volte l’ammontare delle pensioni pagate nell’anno. Tuttavia molta attenzione viene prevista dagli organi amministrativi in merito alla questione centrale del rimpiazzo professionale e del monitoraggio del cambiamento che riguarda sia l’aspetto demografico sia quello tecnologico. Per il futuro l’impegno della Fondazione è quello di costruire una nuova sicurezza sociale per la categoria tutta e soprattutto per i giovani iscritti. Grazie al suo cospicuo patrimonio, che a valore di mercato supera i 20 miliardi di euro, si potranno alimentare investimenti capaci di creare valore professionale per tutti i medici ed odontoiatri.
La gestione previdenziale nel 2017 ha registrato entrate contributive pari a 2,648 miliardi di euro, erogando nello stesso periodo prestazioni previdenziali e assistenziali per oltre 1,622 miliardi.
Ad incidere sul fronte delle uscite è stato l’aumento dei pensionati che, come previsto dalla cosiddetta “gobba previdenziale” saranno in crescita ancora per diversi anni.
Il bilancio consuntivo, infatti, evidenzia nel 2017 un importante incremento del numero dei nuovi titolari di trattamenti pensionistici ordinari rispetto al 2016. La gestione che registra la variazione minore è la Quota B del Fondo Generale (+ 1,36 %), mentre la specialistica ambulatoriale presenta l’aumento maggiore (+35,9 6%). Di rilievo è anche l’incremento dei nuovi pensionati della medicina generale (+ 21,13 %), mentre specialistica esterna e la Quota A del Fondo Generale presentano incrementi meno rilevanti pari rispettivamente al 7,22 % e al 2,46 %.
I dati sui pensionamenti della medicina generale mostrano un costante aumento dell’età media al momento del pensionamento. Il dato, che aveva raggiunto nel 2012 un minimo di 65 anni, ha registrato una crescita continua fino agli attuali 67,6 anni.
Il dato complessivo evidenzia che i medici di famiglia andati in pensione lo scorso anno sono stati 1.720, con un +21 per cento rispetto all’anno precedente (quando sono stati 1.420) e + 92 per cento rispetto alle 898 unità del 2014.
Nel 2017 il patrimonio della Fondazione ha visto salire a poco più di 5 miliardi di euro la quota investita in attività immobiliari. La percentuale del mattone sul totale tuttavia mostra un calo dal 27
al 26 per cento, a causa del netto aumento degli investimenti finanziari che si attestano a poco oltre i 14 miliardi di euro, con un aumento di circa 1 miliardo.
Nell’ultimo anno, gli immobili posseduti direttamente e indirettamente dalla Fondazione Enpam hanno portato a una redditività lorda del 4,14 per cento, che si è attestata al 3,93 per cento dopo oneri e imposte. Le attività finanziarie hanno, invece, prodotto una redditività lorda del 4,73 per cento.
Claudio Testuzza