Dopo un lungo iter, durato più di un anno, sembra che le due proposizioni introdotte dal Governo sul finire del 2016, l’Ape volontaria ed il cumulo delle contribuzioni, siano per arrivare al sospirato traguardo.
Il Garante della privacy ha dato via libera, anche se per alcuni versi condizionato, alle intese sull’anticipo pensionistico (Ape) volontario. L’autority, a cui si era rivolto il Ministero dell’Economia e Finanza, ha espresso parere favorevole sugli schemi di accordo quadro per l’anticipo finanziario a garanzia pensionistica e sull’accordo quadro per la polizza assicurativa obbligatoria per il rischio di premorienza. Restano, però, due problemi da risolvere per una piena approvazione. Le specifiche tecniche di sicurezza della procedura telematica dovranno passare un successivo vaglio del garante e dovrà essere chiarito il ruolo svolto dall’Ania (Associazione nazionale delle imprese assicurative in relazione al trattamento dei dati personali.
L’anticipo pensionistico, così come istituito dalla legge 232 del 2016, subordina, infatti, l’entrata in vigore della misura al raggiungimento di un accordo tra l’Inps, l’Abi (Associazione bancaria italiana) e l’Ania. L’articolo 15 dell’accordo quadro bancario (identico all’articolo 14, comma 1 dell’accordo assicurativo) prevede che lo scambio di informazioni tra l’Inps, gli istituti finanziatori e le imprese assicuratrici avvenga attraverso un’infrastruttura applicativa basata su web services. Su questo punto è incentrata la prima richiesta di chiarimento: il documento tecnico, prima della sua adozione, dovrà essere sottoposto all’esame del Garante. Il secondo rilievo riguarda le imprese assicurative che potranno accedere alla procedura telematica Inps attraverso un servizio offerto dall’Ania, che dovrà definire le caratteristiche tecniche del servizio e pubblicarle sul proprio sito internet. Secondo il Garante è necessario che venga chiarito il ruolo assunto dall’Ania in relazione al trattamento dei dati personali.
Per quanto riguarda il cumulo, che potrà permettere anche ai professionisti iscritti alle Casse privatizzate di congiungere i contributi versati in istituti previdenziali diversi, si è aperto uno spiraglio dopo l’ultima riunione che ha visto i tecnici dell’Inps e una delegazione di esponenti delle Casse valutare le questioni più rilevanti sull’importante disposizione legislativa. Il tema al centro della discussione riguarda la gestione della istruttoria delle domande di accesso al cumulo e le modalità con cui dovrà essere realizzato lo scambio telematico dei dati, per permettere, in particolare alla Cassa del professionista che presenta domanda di cumulo, e che rappresenta quasi sempre il soggetto di ultima iscrizione, di verificare la storia contributiva nel periodo che riguarda i suoi versamenti all’Inps. In questa prima fase, a cui dovrà seguire una vera e propria convenzione quadro fra gli stessi enti, sono stati dati alcuni indirizzi ed è stato deciso di incontrarsi nuovamente il prossimo 23 gennaio per dare tempo all’istituto pubblico di mettere su carta le osservazioni espresse a partire dalla bozza presentata dall’Adepp. In questo modo le Casse avranno a disposizione tutti gli elementi indispensabili per istruire le pratiche e avviare le procedure che consentiranno al richiedente di ricevere la quota di pensione spettante una volta raggiunti i requisiti dell’Inps. L’assegno si completerà, poi, con la quota relativa ai contributi versati alla propria Cassa una volta raggiunti anche i requisiti definiti da quest’ultima.
10 Gennaio 2018 – Claudio Testuzza