(Adnkronos) – Fine primavera, inizio estate. E’ questo il periodo dell’anno più a rischio per le punture di api, vespe e calabroni, con il caldo che aumenta, la possibilità di venire a contattato zone di nidificazione, i vestiti più leggeri, più tempo passato all’aria aperta. Con effetti più o meno gravi per la salute, “dal semplice prurito o pomfo, ovvero sintomi circoscritti, a reazioni sistemiche che riguardano l’intero organismo, fino ad arrivare allo schock anafilattico”, spiega all’Adnkronos Salute Gennaro Di Prisco, ricercatore dell’Istituto per la protezione sostenibile delle piante (Ipsp), entomologo che studia gli insetti anche nell’ottica di un’agricoltura ecologia a sostenibile.