(Adnkronos) – “Dopo due anni, segnati dalla pandemia, una delle sfide future dell’otorinolaringoiatria è recuperare il tempo perduto e con esso i pazienti rimasti indietro dal punto di vista della diagnosi, della terapia e dell’attività di screening. A causa dell’emergenza sanitaria hanno subito uno stop moltissimi pazienti, ma quelli che ci preoccupano di più sono i malati oncologici. Dalle nostre stime, ci vorranno dai 4 ai 5 anni per recuperare il ‘gap’ di casi non diagnosticati, di casi non controllati, di casi non curati”. Così all’Adnkronos Salute Giovanni Danesi, direttore Dipartimento neuroscienze e direttore unità operativa di otorino e microchirurgia della base cranica all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, a margine del 108° congresso nazionale della Società italiana di otorinolaringoiatria e chirurgia cervico-facciale (SIOeChCF) in corso a Roma fino a sabato 28 maggio.