(Adnkronos) – Contro la sclerosi multipla, “per fortuna in questi anni con la diagnosi precoce si è riusciti a raggiunge un risultato molto più efficace e in tempi rapidi rispetto a quanto avveniva in passato. Trattiamo la malattia fin dall’esordio e questo è uno dei più grandi passi avanti nella gestione della patologia”, perché “un trattamento precoce impatta sull’evoluzione e la prognosi. Oggi dal punto di vista terapeutico abbiamo dei farmaci in grado di modificare la storia naturale della sclerosi multipla. I pazienti diagnosticati precocemente, e che da subito seguono la terapia, nell’80% dei casi possono posticipare la progressione della malattia in forme più gravi, compresa la disabilità, di 15-20 anni”. Così all’Adnkronos Salute Antonio Uccelli, neurologo e direttore scientifico dell’Irccs ospedale Policlinico San Martino di Genova, facendo il punto sulla ricerca per la sclerosi multipla in occasione della Giornata mondiale che si celebra il 30 maggio.