(Adnkronos) – Negli anziani l’herpes zoster causa dolore intenso e compromissione della qualità di vita, che aumentano i ricoveri e la richiesta di assistenza a lungo termine. “Per questo motivo abbiamo bisogno di proteggere i più fragili, ovvero pazienti affetti da Bpco, tumori maligni, insufficienza renale cronica, diabete mellito, patologie cardiovascolari, soggetti destinati a terapia immunosoppressiva. E lo dobbiamo fare anche in ospedale, dove non è vietato. Anzi. Immunizzare questi soggetti dalla malattia, nota come Fuoco di Sant’Antonio, è fondamentale perché l’herpes zoster ha un impatto epidemiologico rilevante e causa complicanze frequenti e debilitanti. Perché farlo in ospedale? Certamente è un luogo di cura per acuti ma pensiamo che anche la prevenzione possa trovarvi spazio”. Così Patrizia Laurenti, dell’Unità operativa complessa Igiene ospedaliera del Policlinico Universitario A. Gemelli Irccs, durante il webinar ‘Vaccinazioni in ospedale rivolte a specifici gruppi a rischio: focus sulla vaccinazione anti-herpes zoster in pazienti immunodepressi’, di cui è responsabile scientifica.