Intersindacale Emilia Romagna: i messaggi fuorvianti danneggiano il personale sanitario e i cittadini
Gentile Redazione,
nei giorni scorsi è stata più volte pubblicata sulle vostre pagine un’inserzione pubblicitaria che esortava a denunciare casi di malasanità per combatterla e per farsi risarcire utilizzando, tra l’altro, un’immagine ambigua – francamente non si comprende che cosa volesse richiamare – e, sullo sfondo, un vecchissimo articolo di un giornale (a quanto ci risulta risale a oltre un decennio fa). Il risultato è un messaggio senza dubbio di impatto, ma che riteniamo lesivo nei confronti del personale sanitario e indirettamente anche dei cittadini e invitiamo gli ordini professionali coinvolti ad attivarsi in difesa della professione.
Ci rivolgiamo a voi ovviamente non per criticare la testata, ma perché, scegliendo di pubblicare anche solo uno stralcio di questa lettera, ci sarà data la possibilità di raggiungere gli stessi lettori che sono stati raggiunti da quella pubblicità.
La frase presente in quello spazio “MALASANITÀ – DENUNCIANDO LA COMBATTI” rappresenta – a nostro avviso – un messaggio fuorviante per istigare alla denuncia. Istigazione che sarebbe opportuno evitare considerando che proprio le facili denunce incrementano in maniera esponenziale il contenzioso medico-paziente e la medicina difensiva con un danno reale per le casse del nostro SSN, patrimonio di tutti i cittadini anche di chi con denunce spesso basate sul nulla attivano percorsi legali che non portano da nessuna parte. Sappiamo bene, infatti, e lo sanno senza dubbio anche i fautori di simili messaggi, che la maggior parte delle cause di presunta malasanità si conclude con un nulla di fatto.
Simili messaggi pubblicitari offendono intere categorie di lavoratori della sanità suscitando anche molta rabbia se si pensa a quanti quotidianamente operano con correttezza e impegno, nonostante le pressioni subite tutti i giorni a causa di un sistema in crisi per mancanza di personale e di materiali, oltre ai mancati riconoscimenti anche economici.
Riteniamo, inoltre, che un simile messaggio sia ancora più grave se si considerano le ormai troppo frequenti e ingiustificate aggressioni nei confronti del personale sanitario di cui sono piene le cronache quotidiane di tutta Italia. Atti di vera e propria violenza che vengono perpetrate nei confronti di medici e infermieri, ormai capri espiatori di disservizi non certo imputabili al personale sanitario che lavora con dedizione e sacrificio, spesso ben oltre quanto dovrebbe.
Sebbene amareggiati, siamo comunque certi che la maggior parte dei cittadini della nostra Regione concordi con le nostre considerazioni e sia perfettamente in grado – qualora si trovasse di fronte a un caso vero di malasanità – di far valere i propri diritti senza bisogno di simili violenze pubblicitarie. La malasanità non si combatte certo con le denunce”.
Firmano
Matteo Nicolini AAROI EMAC Emilia-Romagna
Ester Pasetti ANAAO ASSOMED
Massimo Laus ANPO – ASCOTI – FIALS MEDICI
Franco Masini CGIL MEDICI
Eugenio Cosentino e Salvatore Lumia CIMO
Tiziano Dall’Osso CIPe
Marisa Faraca e Antonella Squerzanti CISL Medici
Francesco Monteduro e Bruno Taddei FASSID
Alessandro Ballestrazzi FIMP Emilia-Romagna