Ancora in attesa di una convocazione annunciata solo a parole, l’intersindacale medica attende riscontro per calendarizzare tavoli permanenti dove aprire un vero confronto sugli assetti organizzativi delle Aziende e conseguenti incarichi dirigenziali che garantiscano l’ autonomia professionale e gestionale della dirigenza sanitaria; sulle dotazioni organiche e sul rispetto della nuova normativa europea per l’orario di lavoro; sull’ indennità di esclusività di rapporto a 5 e 15 anni con pregresso al 01/01/2015, anche alla luce delle sentenze che ci hanno dato ragione; sul decreto ministeriale 9 dicembre 2015 e circolare 3012 del 25/03/2016 riguardo l’ appropriatezza prescrittiva per i medici e pediatri di famiglia e sulla revisione del regolamento ALPI.
Assistiamo invece ad una totale paralisi politica che ci priva di un interlocutore istituzionale in una regione che, per le sue dimensioni, dovrebbe dare risposte più celeri e concrete rispetto ad altre che non hanno vantato, come l’Umbria, la mancanza di piani di rientro collocandosi, anzi sembrerebbe, tra quelle più virtuose.
Ancora oggi soffriamo una disomogeneità così marcata tra le diverse aziende e all’interno di esse, se pensiamo per esempio ai provvedimenti inerenti le strutture complesse e semplici in applicazione del Patto della Salute , che non fa ben sperare guardando ai possibili nuovi sviluppi macroregionali e alla riforma costituzionale, qualora dovesse essere confermata in sede di referendum.
Sette anni, senza avere avuto un minimo di continuità di confronto, se non in rare occasioni, sono un eternità per la dirigenza sanitaria che ha subito nello stesso periodo, oltre il danno ricevuto dal mancato rinnovo contrattuale anche quello legato al negato coinvolgimento decisionale all’interno delle Aziende Sanitarie Regionali. Dovendo continuare questo stallo, non possiamo escludere la proclamazione dello stato di agitazione, in attesa di azioni più incisive da concordare anche con le segreterie nazionali visto che lo sciopero previsto per metà marzo è stato solo rinviato di due mesi.
Il Coordinatore dell’Intersindacale Medica dell’Umbria
Dr. Giovanni Lo Vaglio