(Adnkronos) – “La pandemia ha comportato un periodo di forte preoccupazione per i pazienti oncologici, davanti a cui la nostra associazione si è mobilitata al fine di garantire i trattamenti, talvolta anche a domicilio, per i pazienti che in quel momento non potevano recarsi in ospedale a causa di rischi e timori presenti”. Lo dice Stefania Vallone, Segretario generale WALCE – Women against Lung Cancer in Europe, a margine della presentazione del 9° Report di Salutequità – Equità di accesso in Oncologia – nell’ambito dell’Osservatorio permanente sullo stato dell’assistenza ai pazienti non-covid e presentato nel corso del seminario realizzato con il contributo non condizionato di Merck Serono SPA. “Nel caso del tumore al polmone, per la prima volta dopo anni, vi è la possibilità di giungere a diagnosi precoce; è per questo che chiediamo alle istituzioni un incremento dei fondi dedicati a programma di screening polmonare a livello nazionale e l’inserimento della metodica delle NGS all’interno de Lea. Terapie nuove e mirate stanno dando ottimi risultati sia in termini di sopravvivenza che relativamente a una buona qualità di vita” ha spiegato Vallone.